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Potatura

Durante i mesi invernali il ritmo della natura si rallenta, nonostante ciò c’è ancora molto lavoro da fare in vigna. È proprio tra fine dicembre e gennaio che si da il via alla stagione della potatura delle viti. La potatura viene fatta durante il riposo vegetativo invernale, mentre la vite è in uno stato di letargo ed è un elemento fondamentale della viticoltura. In fase di potatura si crea la struttura architettonica della pianta in base all’allevamento scelto e si seleziona il tralcio da frutto o lo sperone ottimale al fine di influenzare la qualità e la quantità d’uva che ogni vite andrà a produrre.

Nicola Mostacci uno degli uomini di Gagliole, sempre in prima fila durante la fase della potatura, ci racconta un po’ di più su questa fondamentale tecnica agronomica:

Nicola, anche se il ciclo della natura in inverno rallenta, in vigna ci sono ancora dei lavori importanti da fare, uno di questo è quello della potatura. Puoi raccontarci qualcosa in più su questa tecnica agronomica così fondamentale al fine dello sviluppo della struttura architettonica della vite?  

Con l’arrivo dei primi freddi autunnali e delle basse temperature invernali, la vite entra in uno stato di letargo vegetativo che dura tutto l’inverno, contrassegnato dalla graduale caduta delle foglie che, dapprima, si colorano di splendide tonalità autunnali e, successivamente, un po’ alla volta si adagiano al suolo. Proprio la perdita delle foglie indica il momento in cui la vite entra nella fase di riposo invernale, nell’attesa di riprendere l’attività produttiva nella primavera successiva. In questo periodo dell’anno i lavori che si rendono necessari nel vigneto sono diversi, ma quello a cui i viticoltori riservano maggiore attenzione è la potatura seccao invernale, un’importantissima pratica agronomica in grado di fare la differenza nel breve e nel lungo periodo definendo i presupposti per la nuova produzione

Una buona potatura è fondamentale per preparare nel modo giusto la vegetazione dell’anno successivo, ma anche per preservare la forza, l’energia e la durata nel tempo della pianta. Qualsiasi giardiniere appassionato dirà che la potatura è vitale per stabilizzare la crescita di una pianta: il ​​lavoro fatto ora sarà necessario per la stagione successiva.

Quale è l’obbiettivo principale della potatura invernale, a cosa si mira di solito in questa fase?

Dato che la vite ha la capacità di produrre una quantità di frutta al variare dell’area fogliare, con la potatura invernale miriamo a limitare il numero di gemme per pianta e a controllare la vegetazione al fine di consentire uno sviluppo ottimale e una produzione omogenea. Ciò richiede intuizione ed esperienza. Devi conoscere ogni vite, ogni tratto di terreno, ogni pendenza e devi capire il potenziale di ogni pianta.

Come per ogni altra pianta la potatura delle viti serve a favorire sia la qualità che la quantità della fruttificazione. La vite fruttifica sui capi di un anno, inseriti sul legno di due anni. Il potatore pertanto attraverso la potatura deve riuscire ad allevare al meglio i capi a frutto annuali, ottimizzare il numero delle gemme su di essi e garantire il rinnovo.

 Per la potutara dei vigneti di Gagliole ci affidiamo ai principi del metodo di potatura Simonit&Sirch – puoi dirci qualcosa in più su questa particolare ed innovativa metologia di potatura?

L’esperienza ci ha insegnato che seguire ed assecondare, attraverso la potatura, la naturale attidudine della vite alla ramificazione è la chiave per assicurarle una lunga e sana vita.  Il metodo Simonit&Sirch si basa proprio su questo principio.  Sono 4 le regole da applicare al fine di ottenere il meglio da suddetta metologia:

  • permettere alla pianta di crescere nello spazio (centimetri/anno) grazie allo sviluppo di ramificazioni controllate, evitando di “riportare indietro” i punti vegetativi. In questo modo la pianta assume una forma sempre più riconoscibile, diversa a seconda del sistema di allevamento;
  • garantire la continuità del flusso linfatico che attraversa la struttura della pianta, organo di comunicazione tra radici e chioma;
  • eseguire tagli corretti, di piccole dimensioni sul legno giovane, al fine di ridurre la superficie di taglio e il conseguente diseccamento interno;
  • avere cura di lasciare una porzione di “del legno di rispetto”. Tale espediente permette di allontanare dal flusso principale della linfa la zona del disseccamento conseguente al taglio.

 Quanto è importante la formazione delle persone che si occupano della potatura?

A Gagliole siamo in 5 ad occuparsi della potatura dei vigneti, sotto la supervisione attenta di Giulio, il quale ogni anno ci guida con dedizione e passione durante questa delicata fase. Il confronto tra noi e Giulio durante la potatura è di vitale importanza, così come la nostra formazione. È importante confrontarsi su tutto ed aggiornarci in maniera costante.

 Che tipo di allevamento della vite abbiamo nei nostri vigneti? Il sistema di potatura varia in base all’allevamento a cui ci troviamo davanti?

La viticoltura italiana è caratterizzata da una notevole varietà di ambienti pedoclimatici, di vitigni, di portinnesti e di tradizioni locali che hanno contribuito alla diffusione di numerosi sistemi di allevamento e potatura.

A Gagliole utilizziamo due dei sistemi di allevamento più diffusi in Toscana: il Guyot e il Cordone Speronato.

Guyot:

Questa forma di allevamento è particolarmente adatta a condizioni ambientali in cui la vite ha uno sviluppo contenuto. Il tronco è alto circa 100cm e su questo è inserito un capo a frutto di circa 8 gemme, piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare, e uno sperone di 1-2 gemme, che ha lo scopo di dare i rinnovi per gli anni successivi. Durante la potatura di produzione vengono operati tre tipi di tagli:

  • Taglio del passato: si elimina il tralcio che ha dato origine ai germogli fruttiferi;
  • Taglio del presente: si taglia alla lunghezza di circa 7/8 gemme il tralcio emesso “sperone”;
  • Taglio del futuro: un altro tralcio emesso dallo sperone viene speronato a 2 gemme e sarà lo sperone che fornirà i tralci per la produzione dell’anno successivo.

Cordone Speronato:

Sistema di allevamento della pianta che utilizza la potatura corta. In pratica il cordone non è altro che il prolungamento del tronco della vite posto in orizzontale sul filo portante, detto anche filo di banchina. Sul dorso di suddetto prolungamento vengono lasciati degli speroni, ovvero delle porzioni di tralcio dell’anno precedente, potati a due gemme affinchè possano dare vite a due nuovi tralci, sui quali la vite fruttificherà.

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